Scegli il giorno che preferisci e acquista il biglietto on-line. I bambini fino a 11 anni entrano gratuitamente. Vai al programma
Percorso plants | Con Marco Stefanelli
Se esplori l’Orto Botanico ti imbatterai sicuramente negli ambienti acquatici: le piccole cascate che scorrono dal bosco delle conifere verso le zone pianeggianti, il ruscello e il piccolo lago vicino alla Serra Corsini. Qui ti capiterà di scorgere una vegetazione tipicamente ripariale con Carex panicolata, Nymphaea alba L. Bidens cernaua (specie inserita nelle Liste Rosse per il Lazio perché gravemente minacciata). Fermati, guarda e rilassati. Gli effetti rigeneranti dell’acqua ormai sono conosciuti e condivisi.
Avrai la fortuna di esser guidato da Marco Stefanelli – tecnico giardiniere presso l’Orto Botanico di Roma, responsabile della collezione delle piante acquatiche.
Biglietti
Biglietto € 10 (Acquisto on-line o in biglietteria all’orto botanico i giorni dell’evento)
Gratuito fino a 11 anni
Tutte le attività all’interno della manifestazione sono gratuite e si prenotano sul posto
Come arrivare?
Il Museo Orto Botanico di Roma è a Trastevere alle pendici del Gianicolo, in Largo Cristina di Svezia 23 A.
La Ztl è aperta dalle 10 alle 21.
Se non volete cimentarvi in macchinose ricerche di parcheggio, potreste approfittare di due comodi parcheggi a pagamento:
Parking Via Giulia – Via Bravaria, Ponte Giuseppe Mazzini, 8
Terminal Vaticano Roma – Via Urbano VIII, 16
Agli audaci consigliamo di inoltrarsi su Via della Lungara e nella fitta selva delle sue traverse – via dei Riari, Via San Fracesco di Sales, Via delle Mantellate, Via degli Orti D’Alibert. Ai coraggiosi, di azzardare un’esplorazione di Lungotevere della Farnesina.
Agli esploratori indichiamo percorso di difficoltà variabile che inizia dalla salita verso la Fontana dell’Acqua Paola fino al parcheggio che costeggia la Passeggiata del Gianicolo e per poi scendere attraverso le scale di Via di Porta San Pancrazio, lungo le mura dell’Orto Botanico e del Liceo spagnolo Cervantes fino a Via Garibaldi e al successivo Arco di Porta Settimiana e di Via della Lungara.
I cani possono entrare?
No, i cani e altri animali di qualsiasi specie e taglia non possono entrare.
L’Orto Botanico è un meraviglioso museo a cielo aperto. Al suo interno è contenuta una preziosa collezione di “opere d’arte” viventi antiche e moderne. Sono felici di lasciarsi guardare, studiare, esplorare ma hanno un po’ paura dei cani. Temono quel loro trastullarsi vivace intorno alle radici delicate, quel rotolarsi giocoso tra fiori e piante rare, quel giusto impeto che impedisce loro di trattenere sentimenti e pulsioni primitive. E così hanno chiesto all’Orto Botanico di vietarne l’ingresso come puoi leggere sul regolamento. Dovrete separarvene per qualche ora, certi che al vostro ritorno festeggeranno.
È inoltre vietato dal regolamento dell’Orto Botanico
– utilizzare biciclette, monopattini e mezzi di qualsiasi genere ( devono esser lasciati fuori l’ingresso)
– molestare la fauna ( gatti, uccelli, anfibi e pesci)
– gettare sassi dentro i corsi d’acqua
– giocare a pallone
– fumare e gettare sigarette e rifiuti
– cogliere fiori e frutti, asportare rami ed altre parti delle piante
– arrampicarsi sugli alberi, danneggiare piante, strutture architettoniche
– fare fotografie e video a scopo commerciale senza autorizzazione
Come arrivare?
Il Museo Orto Botanico di Roma è a Trastevere alle pendici del Gianicolo, in Largo Cristina di Svezia 23 A.
La Ztl è aperta dalle 10 alle 21.
Se non volete cimentarvi in macchinose ricerche di parcheggio, potreste approfittare di due comodi parcheggi a pagamento:
Parking Via Giulia – Via Bravaria, Ponte Giuseppe Mazzini, 8
Terminal Vaticano Roma – Via Urbano VIII, 16
Agli audaci consigliamo di inoltrarsi su Via della Lungara e nella fitta selva delle sue traverse – via dei Riari, Via San Fracesco di Sales, Via delle Mantellate, Via degli Orti D’Alibert. Ai coraggiosi, di azzardare un’esplorazione di Lungotevere della Farnesina.
Agli esploratori indichiamo percorso di difficoltà variabile che inizia dalla salita verso la Fontana dell’Acqua Paola fino al parcheggio che costeggia la Passeggiata del Gianicolo e per poi scendere attraverso le scale di Via di Porta San Pancrazio, lungo le mura dell’Orto Botanico e del Liceo spagnolo Cervantes fino a Via Garibaldi e al successivo Arco di Porta Settimiana e di Via della Lungara.
I cani possono entrare?
No, i cani e altri animali di qualsiasi specie e taglia non possono entrare.
L’Orto Botanico è un meraviglioso museo a cielo aperto. Al suo interno è contenuta una preziosa collezione di “opere d’arte” viventi antiche e moderne. Sono felici di lasciarsi guardare, studiare, esplorare ma hanno un po’ paura dei cani. Temono quel loro trastullarsi vivace intorno alle radici delicate, quel rotolarsi giocoso tra fiori e piante rare, quel giusto impeto che impedisce loro di trattenere sentimenti e pulsioni primitive. E così hanno chiesto all’Orto Botanico di vietarne l’ingresso come puoi leggere sul regolamento. Dovrete separarvene per qualche ora, certi che al vostro ritorno festeggeranno.
È inoltre vietato dal regolamento dell’Orto Botanico
– utilizzare biciclette, monopattini e mezzi di qualsiasi genere ( devono esser lasciati fuori l’ingresso)
– molestare la fauna ( gatti, uccelli, anfibi e pesci)
– gettare sassi dentro i corsi d’acqua
– giocare a pallone
– fumare e gettare sigarette e rifiuti
– cogliere fiori e frutti, asportare rami ed altre parti delle piante
– arrampicarsi sugli alberi, danneggiare piante, strutture architettoniche
– fare fotografie e video a scopo commerciale senza autorizzazione
Percorso plants | a cura dell’Ordine Agronomi e Forestali
L’Università del Sussex ha condotto un recente studio sull’urban farming. Per due anni, ha analizzato l’attività di 34 contadini urbani di Brighton e Hove nei loro spazi esterni, balconi, terrazzi, giardini. Il risultato: al di là di ogni aspettativa. Un raccolto di frutta e verdura tra i 2 e i 10k g per metro quadro in ogni stagione, a dimostrazione dell’enorme potenzialità della produzione urbana.
La grandezza del luogo non è vincolante: gli alberi da frutta possono prosperare persino nello spazio più piccolo.
Scriveva Ippolito Pizzetti a proposito dell’alberello di corbezzolo nella sua terrazza romana: «quando le sue bacche iniziano a colorarsi è giunto per me il momento di fuggire dalla città, di andare a cercare i grandi corbezzoli rossi di frutti e carichi di fiori, nelle macchie e nei boschi di sughera dove le stagioni sono sempre presenti, una accanto all’altra, come sul ramo del corbezzolo il fiore e il frutto maturo».
Se hai voglia di avventurarti in questo mondo, non perdere la passeggiata/lezione curata dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali. Tra vigne, agrumi, alberi di nocciole, melograni e mele, ti racconteranno tutto quello che c’è da sapere per iniziare a creare un piccolo frutteto in città.
Percorso plants | a cura di Ordine Agronomi e Forestali
«La salvezza di una città – scriveva Thoreau – non è dovuta agli uomini retti che la abitano ma ai boschi che la circondano».
E se ci fosse un Bosco Mediterraneo abitato da un Gingko biloba ultracentenario, un giovane esemplare di Wollmia nobilis, un’altrettanta centenaria Torreya e grandi Taxodium distichum, una preziosa collezione di querce e gimnosperme? Sicuramente «tale città è atta a far crescere anche poeti e filosofi nelle epoche a venire».
L’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali ti aspetta per una passeggiata botanica alla scoperta del patrimonio arboreo dell’Orto Botanico. Una lezione itinerante per studiare e conoscere i tanti alberi che vivono alle pendici del Gianicolo.
Percorso humans | Con Paolo Tolomeo – Yogashantiroma
Siamo progettati per funzionare nel modo più ottimale solo quando siamo nel nostro ambiente naturale. Stare nella natura ci costringe a prendere coscienza e sviluppare i nostri sensi: il profumo della natura, l’osservazione del mare, la vista del cielo infinito, i colori degli alberi, il suono degli uccelli, la sensazione del vento nella nostra pelle, queste esperienze hanno un effetto rilassante sul nostro sistema nervoso. Il potere dell’ambiente naturale è ‘vivo e presente’ e ci offre ispirazione. La natura ci chiama a sperimentare noi stessi più a fondo e a praticare il ‘sentirsi tutt’uno con la nostra vera natura’.
Quando pratichiamo yoga in natura impariamo ad adattarci, coltivare sentimenti di felicità uscendo dagli schemi. A sentirci a nostro agio. Affiniamo la concentrazione pratica e il nostro senso d’equilibrio. Sviluppiamo la coscienza ambientale. Impariamo a respirare e a rilasciare tossine, tensioni, sentimenti negativi aumentando la vita delle nostre cellule.
Questa lezione di Yoga Flow, uno yoga dinamico con una sequenza della postura non prestabilita, in cui il respiro si coordina, fluendo come in una danza, con il movimento per finire con il rilassamento in Shavasana a terra.
A guidarti in questa speciale avventura ci sarà Paolo Tolomeo di Yogashantiroma.
Percorso plants | a cura dell’Orto Botanico
Questa è una chiamata all’avventura che dà sì importanza ai luoghi, ma ancora di più all’atteggiamento dello sguardo di chi li vede o li cerca.
Una passeggiata per scoprire il mondo in cui già si vive, una natura a due passi da casa perché come scriveva Thoreau “due o tre ore di cammino mi possono condurre nel luogo più straordinario che mi sia mai accaduto di ammirare “.
Il bosco mediterraneo con alberi secolari; il palmeto con molti esemplari di fine ottocento; il giardino dei Semplici basato sul modello dell’hortus conclusus medioevale; specie insolite, fossili viventi, storie e leggende di uno dei più antichi musei di storia naturale in Italia.
A guidarti i tecnici e i giardinieri dell’Orto Botanico di Roma.
Percorso humans | Paolo Ghini, vice presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Roma, ne parla con Sabrina Alfonsi Assessora Ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Prof. Fabio Attorre direttore Museo Orto Botanico di Roma, Mario Ciarla Presidente Arsial.
Uno studio recente ha rilevato che le città in media si stanno riscaldando a una velocità di 0,56°C ogni decennio durante il giorno e di 0,43°C di notte. La percentuale scende di molto nelle aree rurali, evidenziando come il riscaldamento delle aree urbane sia in media maggiore del 29% rispetto alle prime.
Gli ambienti naturali, e in particolare gli ecosistemi forestali, possono contribuire significativamente a migliorare la salute e il benessere dei cittadini. Stare a contatto con la natura, migliora la salute fisica, psicologica e sociale delle persone; allo stesso tempo, una buona rete di foreste urbane può ridurre il rischio di esposizione a future ondate di caldo e attenuare gli effetti del cambiamento climatico.
Roma si attesta, per estensione e varietà del verde – il 67% del territorio comunale ovvero 85mila ettari sui 129 mila totali – come una delle città europee verdi.
Ma quanto è verde il futuro di Roma? Si direbbe molto, a guardare cosa sta succedendo …
– A maggio il Campidoglio ha approvato il Piano di forestazione urbana con un accordo di collaborazione tra Roma Capitale, Città Metropolitana e Crea e porterà a mettere a dimora un milione di alberi per essere sempre più in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea sulla neutralità climatica e con quelli sulla riduzione dei gas serra dell’Agenda Onu 2030. I Fondi previsti dal Pnrr sono circa 35 milioni di euro nel triennio 2022-2024, 2/3 degli interventi nel territorio di Roma e 1/3 nella restante Area Metropolitana laddove le isole di calore sono più elevate, a più alto inquinamento atmosferico e dove la qualità dell’aria e la qualità ambientale in generale sono più basse.
– Il Museo Orto Botanico di Roma ha una rilevanza botanica e storica fondamentale per il benessere dei cittadini e per il contributo scientifico che apporta a progetti di ricerca internazionali. In particolare la sua partecipazione al progetto di terapia forestale, grazie ad un accordo stipulato, assieme al CNR, al CAI, all’Istituto Superiore di Sanità, alla Scuola di Psicoterapia Cognitiva di Roma, alle Università di Firenze e di Padova, al CREA e al Sito sperimentale di Pian dei Termini in Toscana, ha lo scopo di creare un modello clinico, ecologico e gestionale dell’interazione uomo-bosco, che sia in grado di descrivere e classificare i meccanismi fisici, biochimici, psicologici e cognitivi coinvolti nell’interazione uomo-ambiente/verde naturale e/o uomo-ambiente/verde urbano e, conseguentemente, di individuare, su concrete basi scientifiche, le cause del benessere che ne viene ricavato.
– Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio), prima in Italia, ha da poco ottenuto, la certificazione PEFC per la tracciabilità della produzione vivaistica forestale di piante certificate per la forestazione del nostro territorio. Una certificazione in grado di garantire sia la sostenibilità della gestione del bosco di provenienza che la trasparenza di tutta la filiera.
– Il primo modulo di Forest for Rome – progetto di Arsial per la forestazione urbana che si pone l’obiettivo di creare piccoli impianti arborei all’ interno della città – è stato inaugurato nel mese di luglio 2022 in un’area del quartiere Colle del Sole: una “cella” di 20 metri per 20, composta da 14 lecci, 2 carrubi, 4 tigli e 100 cespugli da sottobosco. L’intero impianto produrrà in 20 anni quindi 40 tonnellate di ossigeno.
Percorso plants | Con Giovanni Salerno
La lezione di foraging accenderà la tua passione per il complesso e meraviglioso mondo vegetale spontaneo. Quante volte ti sarà capitato durante una passeggiata in campagna, in montagna o appena fuori città, di vedere fiori, erbe, alberi o radici e pensare Che pianta è? Si potrà cogliere? Sarà velenosa? Che sapore avrà?
Per foraging si intende la raccolta – rispettosa dell’ambiente – di elementi naturali, vegetali o parti di esse (e non solo) adatte al nutrimento umano. Ma soprattutto: cooperazione con l’ambiente, tutela, conoscenza degli ambienti naturali, sostenibilità alimentare, tutela, autentica coscienza ambientale.
Qui troverai le prime risposte alle tue domande.
Sotto la guida di Giovanni Salerno – esperto di etnobotanica e flora mediterranea, imparerai a riconoscere e amare le specie selvatiche commestibili e capire come utilizzarle nella preparazione di piatti sani e nutrienti.
Perché alla fine – come scriveva Thoreau – l’uomo intrattiene con la natura un rapporto simile a quelli degli animali che si nutrono camminando. Campi e colline sono una tavola perennemente imbandita. Sapori delicati e innocenti che ci riconnettono alla Natura, che fanno di noi i suoi ospiti e ci danno diritto alla sua considerazione e protezione.
Percorso humans | con Tiziana Cincinnato – Scuola Samsara Yoga
Il concetto di salute secondo la filosofia Yoga e l’Ayurveda, è completamente diverso da quello della medicina occidentale. È un concetto molto più ampio: salute non è solo la mancanza di malattia e di sintomi di dolore.
La salute comprende una molteplicità di fattori, tra i quali il benessere emotivo, l’elasticità mentale e spirituale, l’ottimismo, la vivacità, la gioia. Salute significa anche ottimizzare le funzioni di tutti i sistemi dell’organismo, da quello cardiovascolare all’immunitario, da quello muscolare al digestivo.
Lo yoga Iyengar ci insegna ad ascoltare noi stessi, a riconoscere un messaggio interiore che prima non riuscivamo a sentire a causa dello stressante frastuono della vita quotidiana. La pratica yoga del grande maestro indiano Iyengar enfatizza la connessione con l’energia della Madre Terra, una energia che ci sostiene e ci permette di sentirci in armonia con tutti gli esseri, con i boschi, gli animali, le piante, i minerali. È una pratica rigorosa, rispettosa della correttezza posturale, rigenerante e coinvolgente che riequilibra le energie vitali calmando la mente.
La scuola di Iyengar Yoga Samsara e Tiziana Cincinnato, insegnante con anni di esperienza e di pratica al fianco di alcuni tra gli insegnanti senior più autorevoli, tra cui Eyal Shifroni, Ute Merkert, Lynn Walters, vi guideranno in questa lezione.
Percorso humans | Con Elisa Janani
Sempre più spesso nella progettazione degli spazi domestici si fa riferimento al concetto di biophilic design ovvero ad una particolare strategia progettuale che tiene conto della spontanea tendenza degli esseri viventi a sentirsi bene in mezzo alla natura.
Trascorriamo quasi il 90% del tempo in ambienti chiusi e quindi integrare elementi naturali diretti – come le piante, l’acqua, i suoni – e indiretti – come materiali e colori che ricordano gli habitat dai quali proveniamo o elementi legati al luogo, allo spazio e al nostro bisogno di stimolare i sensi – migliora notevolmente l’esperienza dell’abitare, incidendo sull’umore e sui comportamenti.
La scelta della pittura giusta, può pertanto essere il primo passo per la creazione di uno spazio che riporti al centro, il benessere di chi lo vive.
In questa lezione approfondirai l’ampio campionario cromatico con cui divertirti per imparare a realizzare ambientazioni armoniose nei tuoi spazi domestici partendo ad esempio dalle collezioni di pitture di design ispirate alla natura e ai giardini botanici più suggestivi del nord Europa. Dal bianco candido della corteccia di betulla al verde brillante del parco nazionale inglese del Lake District.
A guidarti ci sarà Elisa Janani, architetto specializzata in interior design, organizzatrice di eventi culturali, dal 2013 parte del team di Open House Roma, festival annuale di architettura a design.
Leggi il regolamento e clicca sul giorno che preferisci per acquistare il biglietto on-line. I bambini fino a 11 anni entrano gratuitamente.
Percorso kids | con Federica Cane
Zampettare nel verde, sentire le foglie che scricchiolano, la terra ancora tiepida tra le dita dei piedi, la paglia che punge e l’erba che accarezza.
Una passeggiata libera e giocosa destinata a bimbe bimbi e genitori
Questo è il senso delle camminate guidate da Federica Cane, specializzata in Ortoterapia e pratiche di utilizzo del verde a fine terapeutico.
Percorso humans | Con Fabrizia Peris
Quando i cinesi inventarono la carta nel 100 a.C., iniziarono a trasformarla in lanterne, ventagli e, naturalmente, fiori. Questi sarebbero stati posti in contenitori e poi fatti galleggiare sull’acqua come offerta religiosa meditativa. Carta e fiori, come tessuti e spezie, viaggiarono lungo la Via della Seta, prima raggiungendo paesi vicini come il Vietnam – dove i fiori di loto di carta decorano ancora gli altari sacri – poi l’India e infine l’Europa nell’XI secolo.
Nell’Inghilterra vittoriana, tra i compiti delle donne della middle – class c’era proprio la produzione di fiori in carta. Smontavano con cura un fiore vero, tracciavano ogni elemento su carta e lo utilizzavano come modello.
Con approcci più contemporanei, anche oggi artisti, stilisti (ricordi la sfilata di Chanel nel 2009?), designer e artigiani scelgono di parlare con fiori di carta.
Fabrizia Peris ti accompagnerà nella scoperta di questa antica tecnica. E petalo per petalo, accostando i colori che più ti piacciono in forme inconsuete, riuscirai a creare il tuo mazzo.
Percorso humans | Con L’Emporio delle Spezie
Sarebbe impossibile parlare di spezie senza raccontare la storia di una pianta che ha cambiato il mondo. Le sue avventure sono legate a quelle di Alessandro Magno, Alarico, re dei visigoti, Marco Polo, Vasco de Gama. Ha viaggiato in lungo e in largo lungo la Via della Seta e le rotte carovaniere, fino a raggiungere Venezia nel 1300.
Stiamo parlando del pepe nero, rampicante legnosa originaria della costa indiana del Malabar, una delle prime spezie conosciute, capace di raggiungere grazie alle sue radici aeree, altezze di 10 metri e incantare con i suoi frutti rossi giallastri dal sapore piccante pungente.
È la piperina a rendere la spezia stimolante, depurativa e tonica. Ma sapevi che possiede un’importate efficacia contro i grassi? Lo conferma uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Indiana Venkateswara University.
Ti incuriosisce, vero?
Segui la lezione di L’Emporio delle Spezie, nato nel 2009 dall’idea di un gruppo di amici con la passione per la cucina e la curiosità nei confronti di altri mondi.
Imbarcati per questo viaggio visivo, tattile e olfattivo, tra rimedi, pozioni e miscele straordinarie dei frutti del piper nigrum e altre varietà botaniche.
Percorso humans | Con L’Emporio delle Spezie
Per anni, la giusta spezia o combinazione di spezie ha effettivamente contribuito a definire le singole culture conferendo alla cucina di una nazione o di un popolo un sapore e uno stile che gli sono inconfondibilmente propri.
Hanno dato vita a scoperte, conquiste colonizzazioni. Sono state le protagoniste di guerra, invasioni e crociate. Associate a origini soprannaturali e considerate un assaggio di Paradiso.
Insomma, le spezie – bacche e frutti, cortecce, fiori, radici e semi di piante dai poteri curativi e proprietà benefiche – racchiudono in sé storie millenarie e disegnano una moderna cartografia sensoriale. Il loro profumo forte e pungente libera potenti ricordi ed evoca intense reminiscenze personali ed emotive.
Chi allora meglio di L’Emporio delle Spezie, nato nel 2009 dall’idea di un gruppo di amici con la passione per la cucina e la curiosità nei confronti di altri mondi. potrebbe accompagnarti in questa esplorazione misteriosa e affascinante dei cinque continenti?
Percorso humans | Presentazione del libro di Marisa Ranieri Panetta (ed. Bolis)
Con Miguel Gotor, Assessore alla Cultura di Roma Capitale
Fabio Attorre, Direttore Museo Orto Botanico
Paolo Cesaretti, Professore Storia Romana e Civiltà Bizantina – Università di Bergamo
Letture di Simona Marchini
Nel 49 d.c. Caio Giulio Cesare acquistò una proprietà fondiaria sulla riva destra del Tevere sotto le pendici meridionali del Gianicolo: gli «Horti Caesaris».
E è in questo luogo – tra una villa rustica, un paio di strade, un tempietto dedicato alla dea Fortuna e un porticciolo sulle rive del fiume – che verrà ospitata la bella Cleopatra con il figlio Cesarione al suo arrivo a Roma.
Oggi su una porzione degli antichi Horti, sorge l’Orto Botanico di Roma, luogo di meraviglia e misteri che custodisce ancora segreti e storie degli uomini e delle donne che lì hanno vissuto.
Un filo sottile unisce questo giardino ad una delle figure più importanti della Roma antica. Militare, politico, console, dittatore, pontefice massimo, oratore e scrittore romano, fu considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia. Una figura cruciale perché segnò la fine della repubblica e l’inizio dell’impero. Caio Giulio Cesare.
L’Archeologa e giornalista Marisa Ranieri Panetta, già autrice di saggi e biografie su Roma antica, ideatrice e curatrice di mostre rilegge la leggendaria e fatale congiura che ha affascinato grandi della storia come Napoleone o poeti come Dante e Shakespeare.
Nel suo libro “Giulio Cesare. Indagine sulle Idi di Marzo”, forse per la prima volta, la cronaca di quel giorno memorabile è sottoposta ad una stringente indagine. L’autrice, avvalendosi di fonti storiche e archeologiche, combina come in un enigma, le diverse prospettive e aspettative: del dittatore e della sua cerchia, dei congiurati, di chi cercava di “chiamarsi fuori” e del popolo romano.
Percorso humans | Con Twice di Jessica Curelli
Dalle installazioni, ai muri di fiori, agli allestimenti per eventi ai servizi di moda, la floristica è senza dubbio l’arte dell’era di Instagram. Stravaganza ed evanescenza fanno dei fiori una moneta di lusso. Meglio se locali e di stagione, ottimi per gli impollinatori, un piacere per le persone e un’alternativa ecologica.
L’elemento floreale, tanto effimero nella sua durata, quanto stabile nell’effetto che ottiene su di noi, mantiene il potere di incantare, intrattenere e coinvolgere emozionalmente le persone.
L’energia che fiori, boccioli e piante possono portarci è profonda e vitale, e anche autenticamente gratificante. La vista di un semplice mazzo di fiori freschi rilassa il corpo e, se profumati, aumenta la felicità.
Creare mazzi con fiori, steli e fogliame, vuol dire soddisfare in qualche modo le preferenze istintive visive che sono emerse da milioni di anni di coevoluzione con la natura. Quando mettiamo le mani in quel mondo vegetale reciso, ci connettiamo con la natura e diamo ordine al nostro caos mentale. Rigeneriamo la mente e accendiamo il senso di meraviglia, nostro e di chi guarda.
Questa installazione collettiva, chiama a collaborare tutti: grandi e piccoli, pochi per volta, aggiungendo solo un fiore o realizzando intere sezioni del progetto.
A guidarvi sarà Jessica Curelli di Twice – laureata in Industrial Design alla facoltà di Architettura La Sapienza di Roma, responsabile visual e floral – che trova “affascinante suscitare stupore nell’ interlocutore, creare un’esperienza sensoriale, allestire ambienti che diventano piacevoli sensazioni nei ricordi.”
Percorso plants | Con Luca Recchiuti
La casa è un ecosistema abitato da persone, oggetti e piante, tutti legati dal desiderio di stare insieme, perché insieme rendono lo spazio abitabile. Una sorta di grande ballata di famiglia in cui ognuno è protagonista e ha un ruolo ben preciso.
Le “piante da interno” portano in casa la passeggiata al parco. Il sole, l’aria fresca, il senso di calma e l’energia dell’equilibrio. Per questo apriamo loro la porta dei nostri spazi vitali.
Una pianta purifica il 25% dell’aria che respiriamo e ci regala un po’ di benessere mentale.
Cinque piante purificano il 75% dell’aria che respiriamo e ci regalano il 60% in più di benessere mentale. Con dieci piante hai vinto! Raggiungi il 100% di aria pulita e benessere fisico e mentale.
Ma queste piante non sono tutte uguali e se scegliamo di abitare con loro, dobbiamo imparare a conoscerle nel profondo, ascoltarle, saperle osservare e prendercene cura.
Come un moderno cacciatore di piante, partirai per un viaggio alla scoperta delle tropicali. Storia, provenienza, famiglia di appartenenza, necessità, tecniche di coltivazione, potatura e concimazione.
Ad accompagnarti Luca Recchiuti, vivaista-giardiniere specializzato in piante tropicali e subtropicali che abita la vita delle piante tanto da riuscire ad immaginarne il volto.
Percorso plants | Con Alessandro Donati
YouTube, TikTok, Instagram, hanno fatto fiorire una nuova generazione di contadini urbani che con attrezzi alla mano, scavano, seminano e coltivano, tetti, terrazze, cortili, balconi, giardini, strade e ogni spazio libero delle grandi città.
Orti e fattorie stanno portando nelle città, e in bella vista, i sistemi naturali che sostengono la vita urbana.
Un orto ha il potere di riconnetterci con la natura e con le nostre radici, rigenerare spazi domestici o cittadini inutilizzati, educare ad una corretta alimentazione e stile di vita, promuovere la condivisione e la comunità. E certamente ridisegnare i paesaggi delle città, soprattutto se l’orto è innovativo e tecnologico. Un modello di agricoltura pulito, produttivo e sostenibile che può nel tempo dare un contributo reale alla resilienza delle grandi città. Parliamo di agricoltura verticale e orto idroponico.
Sarà Alessandro Donati – tecnico giardiniere presso l’Orto Botanico di Roma. Responsabile della collezione delle piante carnivore, Tillandsiae e Bromeliaceae e co-responsabile zona delle piante mellifere per insetti impollinatori – ad accompagnarti nella coltivazione di un orto in città.
Percorso humans | con Franco Panzini
Pietro Porcinai è stato il più rappresentativo paesaggista italiano del XX secolo.
Nato a Settignano, sulle colline fiorentine, dove il padre lavorava come giardiniere nella celebre Villa Gamberaia, seppe coniugare la tradizione giardiniera con il linguaggio moderno, dedicandosi, nel corso di una appassionata e lunga carriera, ad un panorama vastissimo di tematiche: dai giardini privati al verde di complessi industriali, dalla progettazione ambientale per autostrade ai complessi archeologici, dai parchi urbani, a piazze e monumenti commemorativi.
Pietro Porcinai era per formazione ed educazione familiare intimamente giardiniere – lui stesso amava definirsi architetto dei giardini – ed era fiorentino.
La sua cultura era principalmente quella del Rinascimento alla quale egli affiancò nella realizzazione dei suoi giardini, i materiali locali. Ed è in questo posizionarsi nella propria cultura e nella propria terra che si definisce la sua internazionalità.
Una lunga e appassionata carriera, nel corso della quale si dedicò ad un panorama vastissimo di tematiche: dai giardini privati al verde di complessi industriali, dalla progettazione ambientale per autostrade ai complessi archeologici, dai parchi urbani, a piazze e monumenti commemorativi.
Nei suoi giardini leggiamo ancora un intenso dialogo con il passato e con le radici della propria cultura e un linguaggio progettuale orientato al futuro, nella volontà, meditando su memoria e tradizione, di definire un giardino per il XX secolo.
Franco Panzini, architetto e storico del paesaggio, è docente presso l’Università Iuav di Venezia e la Scuola di Architettura dell’Università Roma 3. È presidente dell’Associazione Pietro Porcinai. Ha pubblicato numerosi libri sulla storia del giardino e degli spazi verdi urbani, fra i quali Giardini storici.
Percorso humans | Presentazione del libro di Andrea Mati
«Nella mia vita mi occupo di esseri viventi fragili: piante e uomini. Tra questi ci sono anch’io, musicista per istinto e giardiniere di professione. Il verde è il mio meraviglioso destino.»
Andrea Mati illuminato vivaista pistoiese ha trasformato la sua professione in una missione per cercare di salvare gli altri attraverso il rapporto con il verde.
Un viaggio, iniziato sul finire degli anni 80 quando creò per la Comunità di San Patrignano un grande parco dentro cui immergere un nuovo villaggio, e non ancora terminato. Ancora oggi continua a realizzare in diverse parti d’Italia spazi verdi e orti per salvare dalla strada e dalla morte, persone con dipendenze.
“Salvarsi con il verde. La rivoluzione del metro quadro vegetale” non è un manuale di giardinaggio, un libro di medicina naturale o un testo di storia dei giardini ma un “romanzo vegetale dedicato a persone salvate dal verde”.
Persone fragili che nel contatto con la natura – come la biofilia suggerisce – hanno ritrovato il senso dell’esistenza, perché, dopo 20 anni di lavoro con uomini e piante, Andrea Mati ha imparato che “affidare piante sofferenti a persone sofferenti può far rinascere entrambe a nuova vita”. Associare una pianta malata ad una persona malata implica non solo un rapporto vicendevole di cura ma di guarigione personale. La cura della pianta diventa la cura della persona,
Un giardino terapeutico diventa così il luogo nel quale riconciliarsi con sé stessi e la vita, riprendere fiducia nelle proprie capacità e riattivare quel senso di appartenenza- autoaffermazione fondamentale per il percorso terapeutico.
«Il fardello degli errori passati rimane fuori, “nel giardino magico” che gira ci sono solo esseri umani che non si sentono più esclusi».
E così ancora una volta è la connessione la parola chiave, il principio su cui si basa la terapia attraverso gli orti o i giardini per curare ogni forma di dipendenza, disturbo, disabilità cognitiva.
Connettersi non riguarda lo stare ma l’ascoltare. Serve umiltà, costanza e dedizione. Solo la comprensione profonda delle esigenze delle creature vegetali trasforma anche noi. Solo con la vera esplorazione del carattere, metabolismo di piante, alberi e ortaggi, possiamo iniziare a creare un vero legame. Il secondo passo è prendersi il giusto tempo per trasformare gesti ripetitivi in momenti pieni di senso e silenzio in cui facciamo spazio al verde per permettergli di entrare. Solo allora scoprire che è la cura e il rapporto con il mondo vegetale che ci fa stare bene nel verde.
Per Andrea Mati in questo risiede questo il potere curativo delle piante: prendere coscienza di esser vivi, con loro su questo pianeta. Ed è questo consapevole riconnettersi alla natura che chiama “la rivoluzione del metro quadro vegetale”.
Percorso kids | con Alessandro Troisi per Città del Sole (dai 6 anni in su)
Per secoli cacciatori e collezionisti di piante, spinti dalla voglia di scoprire nuove specie, esploravano territori sconosciuti e pericolosi, attraversarono le terre e i mari in lungo e per tornare su navi cariche di semi, piante, alberi.
Vere e proprie cacce al tesoro spesso ai confini del mondo.
Come quella che attende i moderni piccoli cercatori di piante all’Orto Botanico di Roma.
Sei sono le tappe di questo viaggio botanico. Sei sono le avventure che vivranno i nostri giovani esploratori. Guidati dagli indizi che la natura offre loro, andranno alla scoperta di alberi ultracentenari, piante preistoriche, dalle forme bizzarre, carnivore e predatrici, tintorie, curative, spinose e pungenti… Scoveranno i pezzi del puzzle? Chi troverà il tesoro?
A capo di questa esplorazione botanica sarà la Città del Sole.
Possono partecipare cacciatori dai 6 anni in su accompagnati da un adulto.
Percorso plants | Con Elisabetta Sciò
Ogni persona inspira circa 23.000 volte al giorno e alcuni studi indicano che si possono riconoscere oltre 1000 miliardi di odori. Il profumo collega le persone direttamente alla natura e all’ambiente con un considerevole effetto positivo sulle emozioni.
Nel mondo della botanica, il profumo è fondamentale. Le piante generano odori per richiamare gli impollinatori, attirare animali per mangiare i loro frutti e disperderne i semi, tenere lontano i predatori.
Gli studi scientifici rivelano che le parti del cervello che elaborano odori, memoria ed emozioni sono in stretto rapporto e che i profumi influenzano il nostro cervello.
Il rosmarino ha un legame con la memoria, la lavanda influisce sul sonno, sull’umore, sul rilassamento muscolare e aiuta la cura dell’emicrania. La Rosa damascena distende la tensione emotiva.
Elisabetta Sciò, funzionario scientifico per la Banca del Germoplasma dell’Orto Botanico, vi guiderà in una passeggiata tra i profumi del giardino.
Unica regola: segui i tuoi sensi.
Percorso kids | con Daniele Vendetti
Erbe magiche, alberi mitologici, pozione stregate. Da sempre al mondo vegetale è stato riconosciuto il potere di aprire le porte tra i due mondi, irretire i sensi, guarire, evocare, localizzare o mettere un fermo alla morte.
Come spiega Severus Piton agli studenti del primo anno della Scuola di Magia di Hogwarts, per comporre pozioni non serve la bacchetta ma gli ingredienti che, dosati con precisione e sublimati nel calderone, creano il complesso equilibrio che permette al preparato di divenire assolutamente magico.
Ma quali sono questi ingredienti? Iperico, aconito, belladonna, ortica?
Toccherà ai piccoli cacciatori di piante la missione di scoprire quali siano le piante velenose dai poteri magici e dove si nascondano nell’Orto Botanico in un’avvincente caccia al tesoro.
A guidare la spedizione Daniele Vendetti, antropologo dal sangue verde.
Percorso humans | con Federica Cane
Che cosa succede quando camminiamo scalzi? Quale conoscenza è richiesta per questa pratica? E dove porta il camminare scalzi in natura? Da bambini ci arrampichiamo sugli alberi, costruiamo capanni e nascondigli nei cespugli, luoghi riposanti e sicuri, da cui osservare il mondo senza essere visti. Poi crescendo dimentichiamo tutto questo e perdiamo apparentemente le nostre abilità, fino a quando non ricominciamo…
E allora può capitarci di imbatterci in un giardino con alberi, piante, rocce su cui capiamo di saperci arrampicare e prati erbosi su cui ritroviamo il piacere di camminare a piedi nudi.
Senza scarpe si è nudi mentalmente – scrive Andrea Bianchi, fondatore della prima scuola italiana di “barefoot hiking” – l’attenzione massima a dove appoggiamo il piede diventa ben presto attenzione interiore e poco alla volta ogni singolo passo trova in sé stesso il significato del suo essere, del suo appoggiare in quel preciso punto anziché altrove. Interiorizzandosi, l’attenzione al camminare diventa presenza.
Acquisire confidenza con lo stare senza scarpe, essere a contatto con l’erba fresca, fare esercizi che riattivino memorie antiche, ascoltare la voce del luogo per sentire cosa ha da raccontare, appoggiare i piedi sulle radici del terreno e radicarsi sotto la sua chioma, connetterci in maniera forte e diretta con la natura e le sue energie è un potente attivatore di corpo e mente.
Questo è il senso delle camminate guidate da Federica Cane, specializzata in Ortoterapia e pratiche di utilizzo del verde a fine terapeutico.
Percorso kids | Con Ester Mantero, volontaria Lipu e guida ambientale AIGAE (6-11 anni)
In Childhood and Nature, il noto educatore David Sobel sostiene che le connessioni significative con il mondo naturale non iniziano nella foresta pluviale o nell’Artico, ma nei nostri cortili e nelle nostre comunità.
Eppure per questa generazione, la natura è più un’astrazione che una realtà fisica. I bambini oggi – sostiene Richard Louv – possono parlarti della foresta amazzonica, ma non dell’ultima volta in cui sono entrati da soli in un bosco o hanno giocato in un parco.
Sono disconnessi dal mondo fuori dalle loro porte e connessi ad animali ed ecosistemi in via di estinzione in tutto il mondo attraverso i media elettronici. Studiano la foresta pluviale ma non conoscono gli alberi vicino casa.
La natura è qualcosa da guardare da lontano, qualcosa da consumare. Cosa è successo? Chi si occuperà del pianeta se non è rimasto nessuno capace di comprendere e connettersi con l’ambiente naturale?
Un bambino può essere nutrito da un vecchio albero in un parco, da una malva all’angolo della strada, dal canto di un cardellino. La biofilia, se alimentata, renderà il bambino un adulto consapevole del fatto che la sua esistenza è legata a quella degli altri viventi.
Più conosciamo il mondo naturale più lo proteggiamo. È questa la filosofia che anima le attività pensate dalla LIPU – associazione che da anni si batte per la tutela dell’ambiente e per la conservazione della biodiversità, anche attraverso la divulgazione scientifica e l’educazione ambientale – per evidenziare l’importanza dei servizi ecosistemici forniti dalle specie animali e vegetali che vivono insieme a noi in città.
Cosa faranno?
Esploreranno l’Orto Botanico con una coinvolgente caccia al tesoro botanica. Scopriranno quali sono gli animali selvatici che vivono proprio sotto il loro naso. Studieranno e identificheranno piume, nidi, uova degli uccelli. Impareranno come attirare gli insetti impollinatori. Dipingeranno e giocheranno.
Guida di quest’esperienza di educazione alla natura sarà Ester Mantero, volontaria Lipu e guida ambientale AIGAE.
Percorso kids | a cura della Libreria Ottimomassimo (3-6 anni)
Libri: Superverme (ed.Emme) e La casa più grande del mondo (ed.Babalibri).
Il rituale della lettura, ogni sera, ai piedi del suo letto, quando era piccolo – orario fisso e gesti immutabili – aveva qualcosa della preghiera. (Daniel Pennac, Come un romanzo) Perché quando i bambini crescono perdiamo questo rituale? Smettiamo di leggere, convinti che l’apprendimento della lettura sia una capacità istintiva concessa in dono a tutti, in quanto frutto dell’evoluzione della specie. Anzi, più che leggere ad alta voce, raccontare una storia che li trascini tra avventure e peripezie, sentimenti ed emozioni, personaggi che pian piano sentiranno amici. Dimentichiamo che la questione non è sapere se abbiamo o meno tempo di leggere quanto piuttosto se ci concediamo o meno la gioia di essere lettori.
Ecco, raccontare storie è il mestiere delle curatrici della libreria OttimoMassimo.
La Libreria Ottimomassimo è una libreria indipendente per bambini e bambine con tutto il meglio del catalogo e delle novità di piccole, medie e grandi case editrici di qualità, uno spazio di sperimentazione di nuovi modi di promuovere la buona lettura e la narrazione, un atelier che accoglie laboratori di pittura e illustrazione, dedicato all’esplorazione di ogni settore della creatività; uno spazio libero e innovativo nel cuore di Roma.
Percorso kids | a cura della Libreria Ottimomassimo (3-6 anni)
Libri: L’orto di Simone (ed.Kalandraka) e I cento semi che presero il volo (ed.Hopi).
Il rituale della lettura, ogni sera, ai piedi del suo letto, quando era piccolo – orario fisso e gesti immutabili – aveva qualcosa della preghiera. (Daniel Pennac, Come un romanzo) Perché quando i bambini crescono perdiamo questo rituale? Smettiamo di leggere, convinti che l’apprendimento della lettura sia una capacità istintiva concessa in dono a tutti, in quanto frutto dell’evoluzione della specie. Anzi, più che leggere ad alta voce, raccontare una storia che li trascini tra avventure e peripezie, sentimenti ed emozioni, personaggi che pian piano sentiranno amici. Dimentichiamo che la questione non è sapere se abbiamo o meno tempo di leggere quanto piuttosto se ci concediamo o meno la gioia di essere lettori.
Ecco, raccontare storie è il mestiere delle curatrici della libreria OttimoMassimo.
La Libreria Ottimomassimo è una libreria indipendente per bambini e bambine con tutto il meglio del catalogo e delle novità di piccole, medie e grandi case editrici di qualità, uno spazio di sperimentazione di nuovi modi di promuovere la buona lettura e la narrazione, un atelier che accoglie laboratori di pittura e illustrazione, dedicato all’esplorazione di ogni settore della creatività; uno spazio libero e innovativo nel cuore di Roma.
Percorso kids | a cura della Libreria Ottimomassimo (3-6 anni)
Libri: La rapa gigante (ed.Nordsud) e L’erbaccia (ed.Camelozampa)
Il rituale della lettura, ogni sera, ai piedi del suo letto, quando era piccolo – orario fisso e gesti immutabili – aveva qualcosa della preghiera. (Daniel Pennac, Come un romanzo) Perché quando i bambini crescono perdiamo questo rituale? Smettiamo di leggere, convinti che l’apprendimento della lettura sia una capacità istintiva concessa in dono a tutti, in quanto frutto dell’evoluzione della specie. Anzi, più che leggere ad alta voce, raccontare una storia che li trascini tra avventure e peripezie, sentimenti ed emozioni, personaggi che pian piano sentiranno amici. Dimentichiamo che la questione non è sapere se abbiamo o meno tempo di leggere quanto piuttosto se ci concediamo o meno la gioia di essere lettori.
Ecco, raccontare storie è il mestiere delle curatrici della libreria OttimoMassimo.
La Libreria Ottimomassimo è una libreria indipendente per bambini e bambine con tutto il meglio del catalogo e delle novità di piccole, medie e grandi case editrici di qualità, uno spazio di sperimentazione di nuovi modi di promuovere la buona lettura e la narrazione, un atelier che accoglie laboratori di pittura e illustrazione, dedicato all’esplorazione di ogni settore della creatività; uno spazio libero e innovativo nel cuore di Roma.
Percorso kids | a cura della Libreria Ottimomassimo (3-6 anni)
Libri: Il giardiniere notturno (ed. Gallucci) e Lian (ed. Babalibri).
Il rituale della lettura, ogni sera, ai piedi del suo letto, quando era piccolo – orario fisso e gesti immutabili – aveva qualcosa della preghiera. (Daniel Pennac, Come un romanzo) Perché quando i bambini crescono perdiamo questo rituale? Smettiamo di leggere, convinti che l’apprendimento della lettura sia una capacità istintiva concessa in dono a tutti, in quanto frutto dell’evoluzione della specie. Anzi, più che leggere ad alta voce, raccontare una storia che li trascini tra avventure e peripezie, sentimenti ed emozioni, personaggi che pian piano sentiranno amici. Dimentichiamo che la questione non è sapere se abbiamo o meno tempo di leggere quanto piuttosto se ci concediamo o meno la gioia di essere lettori.
Ecco, raccontare storie è il mestiere delle curatrici della libreria OttimoMassimo.
La Libreria Ottimomassimo è una libreria indipendente per bambini e bambine con tutto il meglio del catalogo e delle novità di piccole, medie e grandi case editrici di qualità, uno spazio di sperimentazione di nuovi modi di promuovere la buona lettura e la narrazione, un atelier che accoglie laboratori di pittura e illustrazione, dedicato all’esplorazione di ogni settore della creatività; uno spazio libero e innovativo nel cuore di Roma.
Percorso kids | con Alessia Degli Angioli (dai 3 ai 13 anni)
Ponti che crollano in leoni ruggenti, bruchi avvolti in bozzoli che si trasformano in bellissime farfalle, montagne che cadono in verticale per appiattirsi in lunghe pianure. Le posizioni naturali di un bambino sono asana yoga, fanno parte del linguaggio del suo corpo dal momento in cui nasce. È una questione di istinto, di capacità innata che va solo stimolata.
L’antica pratica dello yoga è un mezzo potente per sviluppare la personalità dei bambini e renderli capaci di affrontare le sfide e i problemi dei nostri tempi. Migliora la loro flessibilità, forza, coordinazione e consapevolezza del corpo e persino la scrittura a mano. La concentrazione e il senso di calma e rilassamento. Nella pratica dello yoga, i bambini si esercitano, giocano, si connettono più profondamente con il loro io interiore e sviluppano un’intima relazione con il mondo naturale che li circonda.
Lo yoga dei bambini non è però una versione semplificata dello yoga per adulti, è una pratica unica. Shakta Khalsa, pioniere nell’insegnamento dello yoga ai bambini, sottolinea l’importanza di proporre lo yoga come un divertimento pensato per rafforzare la loro autostima.
Shanti e Cra Cra propone laboratori con il metodo Balyayoga®, un modo nuovo per accompagnare i bambini in un viaggio emozionante di scoperta di sé, attraverso il gioco, le fiabe, la musica e il canto. Guida speciale di questa bella avventura è Alessia Degli Angioli, insegnante di Recitazione Teatrale, Danza e Yoga. La sua particolare formazione di studi fatta di due percorsi incrociati – artistico e olistico – le ha permesso di creare progetti innovativi che uniscono “l’Arte della parola con l’Arte del gesto”.
I laboratori di yoga sono rivolti ai bambini e alle bambine dai 3 ai 13 anni e hanno la durata di 1 ora.
Percorso kids | Con Stefano Valente (6-11 anni)
Le piante sono esseri viventi sorprendenti che per adattarsi a climi e situazioni modificano la loro forma, colore o portamento. Come la pianta che ha sviluppato un’ unica foglia alta un metro per sopravvivere nel sottobosco tropicale senza essere schiacciata da tutte le altre, o quella che si traveste da fungo e fiorisce solo la notte per adattarsi alla quasi totale assenza di luce e di fotosintesi o gli alberi tropicali che hanno dozzine di tronchi o alberi privi di foglie come le grande euforbie africane o ancora gli alberi che per adattarsi ad alcune zone della savana, vivono sottoterra per sfuggire agli incendi provocati dai fulmini.
E sono proprio gli adattamenti a rendere magici gli esseri viventi vegetali ai nostri occhi!
E cosa c’è di meglio di una passeggiata esplorativa per scoprire le piante magiche dell’Orto Botanico?
Quali sono i loro “trucchi”? E soprattutto, dove saranno le erbe che Panoramix, il druido del villaggio di Asterix, utilizzava per le sue pozioni miracolose? Come quelle che curano le ferite e cancellano la memoria, o che cambiano colore alla pelle o che fanno piovere o che ringiovaniscono?
La 3a edizione di Giardininvaso contiene tutto il potere delle piante e ci ricorda che la natura non è mai così benefica come quando la sperimentiamo direttamente.
Promettiamo due giornate di immersioni nella natura. Di piante e giardini. Bagni nella foresta, camminate a piedi scalzi su un prato, foraging, passeggiate storiche, esplorazioni e lezioni botaniche, mindfulness, yoga e pilates. Di cacce al tesoro, favole nel bosco, percorsi magici e laboratori per piccoli naturalisti.
Con due diversi percorsi – uno botanico e l’altro più emozionale – ti invitiamo a provare i benefici di una relazione profonda con il mondo vegetale su corpo e mente. Sfideremo dubbi e perplessità, con suggerimenti, esperienze e consigli su come trasformare passione, attitudine, curiosità, in pratica quotidiana.
Ti chiediamo di leggere con attenzione
Percorso plants | Con Riccardo Primitivo Fiorucci
L’uomo giardiniere sa bene che la sua vita è piena di cambiamenti e voglia di fare. Le piante più preziose più convenienti e semplicemente indispensabili – prendendo in prestito le parole di Karel Capek – sono di solito quelle che non ha. E che nel suo giardino c’è sempre posto spoglio e vuoto in cui piantare qualcosa.
Inizia quindi la sua ricerca tra vivai, siti specializzati, cataloghi internazionali. E se invece questi tesori vegetali fossero il dono di un altro giardiniere appassionato, curioso e, per definizione, insoddisfatto? L’oggetto di uno scambio, generoso e prezioso come solo chi coltiva se stesso tra le piante sa fare?
Un Plant Swap potrebbe essere l’occasione giusta per condividere semi, piante, talee, bulbi, consigli, riflessioni, suggerimenti. Un luogo per incontrare nuovi “amici di pianta” e a cui mostrare il proprio giardino.
Ad attendervi Riccardo Primitivo, un paesaggista lirico ossessionato da piante, giardini e musica.
Un giardiniere con una passione insaziabile per la vita e i viventi.
Non dimenticare di :
portare piante felici con radici sane e robuste. Indicare i nomi delle tue creature perché per un giardiniere “un fiore senza nome, per dirla platonicamente, un fiore senza idea metafisica; insomma non ha una vera e valida reale.”
Percorso humans | Con Zaelia Bishop
Ogni pianta ha la sua storia. Ha viaggiato attraversato terre sconosciute, richiamato brillanti naturalisti inviati da imperatori, regine, collezionisti e studiosi, ad esplorare angoli remoti ai confini del mondo.
Perché come scriveva Bernard de Fontenelle nel suo Éloge de Tournefort «La botanica non è una scienza sedentaria e pigra che si può acquisire nella tranquillità ombrosa di uno studio. Esige che si percorrano montagne e foreste, che ci si inerpichi su rocce scoscese, che ci si sporga sull’orlo del precipizio».
Se ti piacciono le storie e vuoi imparare qualcosa di più sul mondo vegetale, unisciti al viaggio di Zaelia Bishop, artista e avventuriero. Lui ti condurrà alla scoperta delle rocambolesche avventure e imprese che hanno portato in Europa, varietà di piante ancora oggi affascinanti, insolite e misteriose.
Percorso humans | Con Stefania Calzini
C’è qualcosa di unico nell’addentrarsi nella profondità di una foresta. È un’esperienza sensoriale, un tuffo in un universo di odori, stimolazioni tattili. Si è immersi nel fruscio delle foglie, nell’humus della terra, nel suono del vento e degli uccelli…
Ecco perché i giapponesi evocano le passeggiate nei boschi parlando di shinrin yoku, letteralmente bagno nella foresta. Un modo per sedare l’eccessiva stimolazione provocata dall’ambiente urbano tramite il relax.
Per ottenere il massimo beneficio, cammina a passo lento, fai pause regolari, respira, , prova ad assorbire ogni stimolo e stimolazione che senti arrivare dal corpo.
La calma della foresta, sollecitando il sistema nervoso parasimpatico, ti porterà una generale sensazione di benessere.
Ad accompagnarti in questa straordinaria avventura, sarà Stefania Calzini, guida ambientale escursionistica socia Lagap e forest bathing guida certificata FTHub.
Percorso plants | Con Sara De Zucco
Oggi sempre di più è forte l’interesse per la capacità che i paesaggi naturali hanno di proteggerci dai rischi posti dai cambiamenti climatici. Si cerca ispirazione per capire come trasformare un giardino in uno spazio ecosostenibile, un angolo felice per noi e per gli impollinatori, che fornisca ombra, isolamento, protezione dalla siccità e dalle grandi piogge. Il giardino ideale è resistente alle condizioni climatiche estreme. Ricco di piante perché la diversità vegetale aumenta la produttività e la quantità di carbonio immagazzinata. Brulica di vita, perché un suolo sano ha bisogno non solo di un buon equilibrio di acqua e sacche d’aria, ma anche di organismi viventi, come funghi e sostanze nutritive. È possibile ricreare un giardino naturale sotto casa? Un paesaggio spontaneo che richieda minori cure e sia potenzialmente più resistente agli stress ambientali di una grande città come Roma?
A rispondere sarà Sara De Zucco, laurea in scienze biologiche e in scienze agrarie, proprietaria di Fera Flores, vivaio di piante erbacee, annuali e perenni, eduli, mellifere tutte accomunate dalla caratteristica di essere piante spontanee, autoctone o alloctone naturalizzate.
Percorso plants | Con Claudio Scintu
Chi ha saputo descrivere la profonda sensazione di pienezza che offre una passeggiata nel bosco meglio di Jean Jacques Rousseau, il cui gusto per i grandi spazi aperti lo portava spesso nella foresta di Montmorency vicino Parigi?
Nei suoi numerosi scritti ha spesso evocato la sensazione di benessere e di connessione con l’ambiente che la passeggiata generava. Il bosco è un grande habitat complesso in cui migliaia di esseri viventi comunicano tra loro. Quando inspiri l’aria del bosco respiri un cocktail di sostanze bioattive rilasciate dalle piante, fra le quali ci sono i terpeni che interagiscono in modo positivo con il nostro sistema immunitario.
Una passeggiata nel bosco dell’Orto Botanico garantisce un booster di benessere fisico e mentale, un’esplorazione rigenerante e botanica allo stesso tempo.
A capo della spedizione dalla doppia anima, troverai Claudio Scintu, responsabile della collezione delle conifere.
Percorso plants | Con Alessandro Donati
Con architetture regolari, dimensioni smisurate, portamento arboreo, cespuglioso o lianoso, queste specie della grande famiglia delle Araceae, disegnano il viale centrale dell’Orto Botanico. Alte dritte, lunghe foglie, vicine le une alle altre, le giovani insieme alle ultracentenarie, sono impressionanti e meravigliose. La Trachycarpus takil Becc. è una specie originaria dell’Himalaya dove cresce fra i 2000 e i 4000 metri e si tratta di uno dei pochi esemplari rimasti al mondo, Ultracentenaria è la Nannorhops ritchieana H. Wendell, originaria dell’India settentrionale, dell’Afganistan e del Pakistan.
Le palme sono qui a testimonianza di un periodo antichissimo della storia della Terra: sono le sopravvissute del periodo Creatceo (135-65 milioni di anni fa), dell’Eocene (50-35 milioni di anni fa) e dell’Oligocene (50-35 milioni di anni fa).
Se vuoi conoscerle, Alessandro Donati, tecnico giardiniere presso l’Orto Botanico di Roma, responsabile della collezione delle piante carnivore, tillandsiae e bromeliaceae, sarà felice di raccontarti la loro storia.
Percorso plants | Con Andrea Bonito
Fino a che punto le piante possono rivelarsi sorprendenti, enigmatiche, divertenti, pericolose o creative?
Lo racconta Andrea Bonito, ricercatore, responsabile del Giardino dei Semplici, nel suo bellissimo libro appena uscito: “Le Piante Officinali e il Giardino dei Semplici all’ Orto Botanico di Roma.”
«L’uso delle piante a scopo curativo va di pari passo con l’evoluzione dell’uomo e si perde nelle sue stesse origini. Un tempo, medicina ed erboristeria erano considerate la stessa cosa. Le piante erano utilizzate per curare ogni tipo di patologia. E la conoscenza delle piante curative, delle parti da utilizzare e delle modalità di preparazione veniva custodita e tramandata di generazione in generazione. Tutto questo cominciò lentamente a cambiare quando nell’Ottocento si iniziò, con la ricerca e l’estrazione dei principi attivi delle piante, a classificarli per proprietà e usi. Nel 1838 si arrivò a isolare dal Salix alba L. l’acido salicilico (il precursore dell’aspirina) e nel 1860 lo stesso acido salicilico fu sintetizzato in laboratorio. Ed è questa data, simbolicamente, a dare inizio alla separazione tra medicina convenzionale e uso delle piante a scopo terapeutico.»
Se ti avventuri nel Giardino dei Semplici, guidato da Andrea Bonito – ricercatore presso l’Orto Botanico e responsabile del Giardino dei Semplici – ti capiterà di scorgere il papavero cornuto, lo stramonio, la camomilla per tintori, la cimiciotta comune, la lingua cervina, l’assenzio selvatico o il cocomero asinino.
Percorso plants | Con Fabrizio Cipriani
La Serra Tropicale dell’Orto Botanico è il luogo che ogni cercatore di piante dovrebbe conoscere. Qui abitano piante dalle caratteristiche strane e dall’estetica bizzarra.
Sembra quasi di cadere nel buco di Alice. Una lunga discesa tra piante del sottobosco tropicale, piante palustri, piante utili con specie dai frutti commestibili fino a ritrovarsi proprio al centro della Terra, nella “foresta tropicale” dove le piante sono lasciate libere di svilupparsi e nella “foresta delle palme” che ospita le specie che non tollerano le basse temperature invernali.
Sei in un universo magico da esplorare con sguardo attento e concentrato perchè ad ogni passo si offrono piccole meraviglie da conoscere e studiare.
E per chi è appassionato di biologia, la visita si trasformerà – prendendo in prestito le parole di Fancis Hallé – in un vero fuoco d’artificio di entusiasmanti interrogativi.
Condividerai il tuo viaggio con la Passiflora caerulea, citrina, actinia quadrangularis racemosa e con Fabrizio Cipriani, responsabile della Serra Tropicale.
Percorso plants | Con Riccardo Primitivo Fiorucci
Fare un giardino – scrive Antonio Perazzi – significa prendere confidenza con la natura e frequentarla non come luogo ma come un organismo vivente: individuare una strategia per tirar fuori la sua vocazione intrinseca. Saper dare ordine con delicatezza permette di mantenere vivo il dialogo a lungo, perché il giardino ti porta lontano con garbo: ti fa sognare, viaggiare, racconta molte storie, fa scoprire altre dimensioni e altri tempi».
E non importa la dimensione, è questione di attitudine e postura esistenziale.
Basta un balcone, lo spazio domestico, comodo e segreto – come lo definisce Luca Molinari – inglobato nel ventre largo delle mura perimetrali, in cui sostare senza essere visti.
È qui che puoi costruire la tua relazione con la natura, coltivare te stesso e trovare le personali corrispondenze con il mondo.
Riccardo Primitivo, plant designer lirico ossessionato da piante, giardini e musica. Un giardiniere con una passione insaziabile per la vita e i viventi, ti guiderà nella scelta delle piante più adatte al tuo spazio, suggerendoti accorgimenti per progettare un balcone felice.
Fare un giardino – scrive Antonio Perazzi – significa prendere confidenza con la natura e frequentarla non come luogo ma come un organismo vivente: individuare una strategia per tirar
fuori la sua vocazione intrinseca. Saper dare ordine con delicatezza permette di mantenere vivo il dialogo a lungo, perché il giardino ti porta lontano con garbo: ti fa sognare, viaggiare, racconta molte storie, fa scoprire altre dimensioni e altri tempi».
E non importa la dimensione, è questione di attitudine e postura esistenziale.
Basta un balcone, lo spazio domestico, comodo e segreto – come lo definisce Luca Molinari – inglobato nel ventre largo delle mura perimetrali, in cui sostare senza essere visti.
È qui che puoi costruire la tua relazione con la natura, coltivare te stesso e trovare le personali corrispondenze con il mondo.
Riccardo Primitivo, paesaggista lirico ossessionato da piante, giardini e musica. Un giardiniere con una passione insaziabile per la vita e i viventi, ti guiderà nella scelta delle piante più adatte al
Percorso humans | Con Gaia Pilates Roma
La vita urbana ci costringe ad adottare un ritmo dinamico e stressante. Il pilates è stato ideato da Joseph Pilates, tedesco, residente in Inghilterra e appassionato di anatomia, durante la prima guerra mondiale mentre era prigioniero in un campo sull’Isola di Man. È una ginnastica dolce che ascolta il corpo e la mente, un percorso verso l’armonia, senza dubbio una delle attività più complete che ci sia per mantenere alto lo spirito, riabilitare, rafforzare e ammorbidire il corpo. Migliora il sonno, la concertazione, l’umore, la circolazione sanguigna. Riduce lo stress. Aiuta a sentirsi più in forma.
Gaia Faggiani – insegnante di Pilates Classico di seconda generazione, con una carriera nella danza, e studi con la grande Romana Kryzanowska, Jay Grimes, e molti dei più validi e accreditati insegnanti nel mondo – vi accompagnerà nell’esplorazione di questa disciplina e stile di vita.
Percorso humans | Con The Key Cokctail
Nel 1803, il Farmer’s Cabinet, un periodico agricolo pubblicato a Filadelfia, menzionò per la prima volta la parola “cocktail” per riferirsi a una bevanda, e non a un cavallo con la coda accorciata. Era qualsiasi bevanda stimolante composta da “liquori di vario tipo, zucchero, acqua e amari… Un infuso a base di radici, frutti, semi, utilizzato a scopo medicinale”.
Le miscele di The Key Cocktail partono dalle grandi ricette del bere internazionale, affermatesi a partire dal XIX secolo, attraversano il tempo e si infondono con il sapere delle herbarie, progenitrici di antiche conoscenze e alcoliche infusioni. Vengono poi affidate al tempo e intrecciate con la tecnica di affinamento dei migliori vini, che conferisce morbidezza e velluto alle creazioni. Ogni cocktail ha il proprio grado e modo di maturazione: pochi mesi, più mesi, in botte di rovere francese, in tino o in vetro.
The Key Cocktail unisce la cultura alla conoscenza del territorio, tenendo tutto legato con il “filo profumato” di erbe e spezie, per poi fondersi con la sapienza enologica.
Ti va di scoprire ricette e storie del mondo degli spiriti botanici?
Percorso humans | Con L’Emporio delle Spezie
Come definiamo il curry? Di cosa deve essere fatto?
Sì, perché tutti (o quasi) associano il curry a quel condimento indiano composto di più polveri aromatiche e piccanti ottenute da varie piante. Ma in questo modo mandiamo in fumo secoli di storia e tradizioni.
Negli anni della colonizzazione per i cuochi indiani non esisteva nessun curry, semmai un mélange di spezie che gli inglesi, per facilitarne utilizzo e commercio, finirono per riunire insieme sotto il nome di curry.
Il curry non è indiano. È un’idea inglese giunta fino a noi sotto forma di polveri di spezie che variano nel colore dal giallo ocra al rosso a seconda degli ingredienti effettivamente utilizzati, chiamata curry da kari, parola della lingua tamil che significa salsa.
Quali sono allora gli ingredienti principiali del curry? A cosa serve? Quali sono le sue proprietà e soprattutto qual è la combinazione per ottenere il perfetto masala?
Per scoprirlo vieni alla lezione de L’Emporio delle Spezie, nato nel 2009 dall’idea di un gruppo di amici con la passione per la cucina e la curiosità nei confronti di altri mondi.
Percorso humans | Con Mindfulness per tutti
La mindfulness è prestare attenzione a ogni pensiero, sentimento ed emozione attraverso la mente, il corpo e il respiro senza giudicarli o criticarli in nessun modo. Riguarda la capacità di “vivere il momento”, osservando ogni esperienza in modo attivo e rimanendo presenti e consapevoli. Se riusciamo a fare questo stiamo praticando la mindfulness. Un’arte antica quanto la meditazione stessa.
Praticare la mindfulness vuol dire vivere nel momento presente.
Quando meditiamo a contatto con la natura, si riduce il livello di stress, si allentano le tensioni. Sentiamo una connessione profonda con la terra e con il mondo esterno. Ogni filo d’erba prende vita e così facciamo anche noi, portando rinnovamento e maggiore benessere.
La tua guida sarà Sophie Liberatore insegnante di Mindfulness certificata nel protocollo Mindfulness MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction).
Percorso plants | a cura di Ordine Agronomi e Forestali
Gli alberi sono creature eccezionali. Vivono sul pianeta da circa 400 milioni di anni e sono maestri nell’arte di adattarsi e sopravvivere.
Ippolito Pizzetti scriveva: «Certo ai fiori, ma prima di tutto agli alberi che ho appreso ad amare, ho deciso di assegnare un parte nel giardino, come ai personaggi di un narrazione o di un dramma».
Hanno bisogno delle giuste condizioni per stare bene quindi il segreto per creare un piccolo o grande arboreto urbano sta nello scegliere l’albero più adatto a te e al tuo giardino. Ci sono alberi da frutto, ornamentali, sempreverdi e spoglianti, resistenti alla siccità, rifugi per uccelli e impollinatori. Alberi che riducono l’inquinamento atmosferico, acustico, o che fanno tenaci barriere. Quale si troverà più a suo agio in tua compagnia?
Per rispondere alle tue domande, abbiamo messo in campo un intero ordine… agronomi e forestali saranno felici di suggerire e consigliare ma soprattutto di insegnare la prima lezione che dobbiamo imparare dagli alberi: sentirci un tutt’uno con le forme di vita con cui condividiamo il pianeta.
Alle radici di una relazione
WORKSHOP DI FOTOGRAFIA
con Omar Sartor
Obiettivi del corso
L’obiettivo di questo workshop sarà l’indagine, attraverso fotografia e letteratura, delle relazioni tra uomo e natura soprattutto in ambito paesaggistico.
Alterneremo riflessioni, ricerche letterarie e fotografiche ad esercitazioni in campo.
Affronteremo, attraverso vari autori, lo storytelling fotografico, soprattutto in campo naturale.
Infine, sfruttando la magnifica location che ospiterà Giardininvaso, cercheremo di raccontare, con una miniserie, una storia che approfondisca la tematica oggetto del workshop.
Termineremo il corso con una lettura portfolio per analizzare il lavoro sviluppato.
Bibliografia di riferimento
Il terzo paesaggio – Marc Augè
Il fiume della coscienza – Oliver Sacks
Come pensano le foreste – Eduardo Khon
Accendere un fuoco – Jack London
Gary Snider – Ritorno al fuoco
Solaris – Stanislav Lem
Lungo i fiumi – Robert Adams
Organizzazione del workshop
Il workshop si svolge il 2 e 3 ottobre dalle 10.00 alle 18.00 per un massimo di dieci persone.
Il costo complessivo è di € 200,00 iva compresa.
Per iscriversi scrivere a info@festivaldelverdeedelpaesaggio.it oppure chiamare 06.94844234
Equipment necessario
Macchina fotografica reflex o compatta, purchè digitale.
Eventualmente ammessi anche smartphone con fotocamere di ultima generazione.
Computer portatile e lettore di schede. O qualsiasi altro strumento per scaricare ed editare le immagini.
Treppiedi e Flash a discrezione.
Omar Sartor
Sono nato a Vittorio Veneto (TV) nel 1981 e dopo un diploma come perito agrario ed un futuro come veterinario ho deciso di cambiare tutto per studiare cinema e fotografia.
Viaggio spesso, possibilmente con le mie moto. Adoro il paesaggio, specialmente quello selvaggio del grande nord. Ma allo stesso modo mi affascina perdermi nelle grandi metropoli e studiare come lentamente si contorcono, avviluppano e sfumano verso le periferie.
Il mio percorso fotografico di ricerca si sviluppa attorno al paesaggio naturale e antropico, le loro relazioni e gli elementi che li contraddistinguono (segni, colori, textures, forme, materiali, ecc) elementi che spesso riassemblo in Still life per ricostruire il mondo di segni che caratterizza un luogo.
Alla dimensione creativa e di ricerca, che spesso mi porta ad esporre in gallerie internazionali, affianco una dimensione professionale che si muove tra fashion e design, da Valentino a Poliform passando per Jil Sander.
Pubblico regolarmente su testate quali Living, l’Officiel Hommes, Sirene Journal, Travel +, D la Repubblica…
Leggi il regolamento clicca sul giorno che preferisci per acquistare il biglietto on-line e garantirti l’ingresso.
Unisciti al Festival del Verde e del Paesaggio e alla Scuola del Verde, ai nostri vivai, giardinieri, paesaggisti e garden designer, per un fine settimana verdissimo all’Orto Botanico.
Stai tranquillo, adotteremo tutte le misure previste dalla normativa anticovid per garantirti una visita serena e sicura. Avremo tutti l’obbligo di scambiarci sguardi di gioia e complicità, di condividere un momento di leggerezza nel rispetto delle distanze.
Leggi con attenzione
Unisciti al Festival del Verde e del Paesaggio e alla Scuola del Verde, ai nostri vivai, giardinieri, paesaggisti e garden designer, per un fine settimana verdissimo all’Orto Botanico.
Ti aspettiamo – dalle 09:00 alle 18:30 – con i profumi e i colori autunnali delle piante felici dei nostri vivai, le lezioni gratuite della Scuola del Verde per imparare l’incantesimo di trasformazione in giardinieri urbani, i talk festivalieri, i laboratori giardineschi per bambini, i sentieri boscosi dell’Orto Botanico che si inerpicano sin sotto le pendici del Gianicolo, le allegre passeggiate tra i balconi.
Stai tranquillo, adotteremo tutte le misure previste dalla normativa anticovid per garantirti una visita serena e sicura. Avremo tutti l’obbligo di scambiarci sguardi di gioia e complicità, di condividere un momento di leggerezza nel rispetto delle distanze.
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